Lùmina

COMPAGNIA SYNCHRO TEATRO
CON IL SOSTEGNO DI POIESIS TEATRO

presenta

Lùmina

 

Si tratta di una pièce teatrale che racconta due mondi, quello ordinario e quello onirico, che si intrecciano tra loro in un’unica dimensione esistenziale, accompagnata da un universo musicale che diventa respiro dei personaggi e colonna sonora. L’arrivo inevitabile di signora morte, offre al pubblico un nuovo punto di vista. L’intento è quello di avvicinare a noi qualcosa che spesso ci spaventa e, contemporaneamente, parlare di una passione che a volte porta salvezza. Le maschere, realizzate grazie alle abilità dell’attore e mascheraio della compagnia Lorenzo Marchi, con l’aiuto di abiti appositamente creati per loro e deformazioni fisiche che ne potenziano il carattere, prendono vita e diventano personaggi a tutto tondo. Questo tipo di linguaggio, capace di emozionare attraverso il corpo e il movimento, è in grado di creare una magia silenziosa, suggestionando nel profondo l’Io primitivo dello spettatore. L’identità dell’attore, celata dalla maschera, viene messa totalmente a servizio di queste creature magnetiche, per cui l’attore “sparisce” quando inizia la loro vita sul palco.

CREATO E INTERPRETATO DA:
LORENZO MARCHI E ROBERTA SCIORTINO


COMPAGNIA SYNCHRO TEATRO
CON IL SOSTEGNO DI POIESIS TEATRO


MASCHERE DI LORENZO MARCHI
SCENOGRAFIA FABIO PECCHIOLI


COSTUMI MARA GENTILE
DISEGNO LUCI FABIO PECCHIOLI

 

 

DICONO DI NOI:


"Lùmina ci porta in una dimensione di così tanta tenera bellezza da far crollare minuto dopo minuto le nostre armature sciocche da adulti (...)
Quelle maschere straordinarie assumono vita grazie ai due bravissimi attori, nel silenzio che si fa suono, ritmo, battito vitale"
CORRIEREDELLOSPETTACOLO- PAOLO LEONE


“Diverso da qualsiasi delle diverse centinaia di spettacoli visti fin’ora. Una meraviglia ottica, un piccolo prodigio”.
• METRO- DOMENICO PARIS


“Si respirano alti livelli di poesia (...) Il teatro quello vero, di pregevole fattura, cucito con estrema cura del dettaglio (...) Comunicano i corpi, la gestualità indovinata degli attori, le pieghe delle maschere,
una selezione di musiche che entra ed esce come un orologio. C'è davvero tutto.”
BANQUOMAGAZINE- CLAUDIO RICCARDI